Seleziona l’età del tuo bambino e scopri i consigli del pediatra.
È finalmente arrivata l'ora della pappa: buon appetito!
Guarda il video del neonato a 6 mesi
Intorno ai 6 mesi, il piccolo inizia a stare seduto senza appoggio, dapprima solo per alcuni istanti e poi, dopo innumerevoli tentativi, finalmente da solo. È una conquista molto importante: gli permette di osservare e interagire con il mondo da una nuova prospettiva. In questa fase dello sviluppo, si afferra anche con facilità i piedini per portarseli alla bocca e quando è sdraiato a pancia in su riesce a girarsi a pancia in giù (e viceversa). Iniziano i primi tentativi di spostamento nello spazio: si mette a quattro zampe e oscilla con il corpo avanti e indietro. Mani, occhi e testa agiscono ora in modo coordinato: se vede un oggetto interessante, il piccolo sa afferrarlo (e naturalmente metterselo in bocca!).
Al termine del primo semestre di vita, il bambino ha più che raddoppiato il suo peso alla nascita ed è cresciuto in lunghezza di circa 15/20 centimetri. Nel secondo semestre la crescita ponderale tende a correre su valori inferiori rispetto ai primi sei mesi, ma sempre regolari. La crescita in lunghezza ha ritmi molto variabili: può essere molto rapida un mese e molto meno il successivo. Gli appuntamenti dal pediatra per i bilanci di salute serviranno per valutare che la crescita proceda nella normalità.
Intorno al sesto mese avviene generalmente in passaggio da un'alimentazione esclusivamente lattea ad una in cui sono presenti anche cibi solidi: è il momento del cosiddetto svezzamento, o divezzamento, o alimentazione complementare (perché appunto complementare al latte, materno o in formula, che continuerà ad essere fondamentale fino ad almeno i 12 mesi). Si può iniziare con qualche cucchiaino di frutta grattuggiata, per abituare il bambino alla deglutizione con un cibo dal gusto piacevole. Dopo una decina di giorni, si potrà proporre la prima vera pappa: brodo vegetale, crema di riso o mais e tapioca, un cucchiaino di olio extra-vergine di oliva e un po' di parmigiano. Gradualmente potrete aggiungere altre verdure e cereali, carne, pesce, uova e prosciutto cotto, tutto ben cotto e ben frullato. Buon appetito!
Nell'autosvezzamento, o alimentazione complementare a richiesta, è il bambino a decidere cosa mangiare, quanto mangiare e come mangiare. Sì, avete capito bene: decide lui! Si tratta di una modalità di introduzione dei cibi solidi che si basa sull'innata e istintiva capacità del bambino di nutrirsi. I principi dell'autosvezzamento sono semplici. Il cibo deve essere “a prova di bambino”, avere cioè una consistenza che non lo esponga al rischio di soffocamento e gli consenta di afferrarlo e portarselo alla bocca (o magari anche spalmarlo sulla faccia!). La dieta deve essere varia e bilanciata. Per il resto, il bambino farà tutto da solo. Ma, svezzamento tradizionale o autosvezzamento? Meglio parlarne con il pediatra: saprà consigliarvi e aiutarvi nella scelta.
Tra il 4° e il 6° mese di vita è previsto il terzo bilancio di salute dal pediatra di famiglia. Il terzo bilancio è normalmente anche il momento in cui i genitori possono concordare con il pediatra i tempi e i modi dell'avvio dell'alimentazione complementare.
I bambini che hanno iniziato il ciclo di vaccinazioni contro il meningococco B nel primo semestre di vita, devono effettuare la terza dose intorno al 6° mese. La vaccinazione è raccomandata e gratuita.
A partire dal 6° mese, è possibile somministrare la vaccinazione anti-influenzale, raccomandata e gratuita per i bambini appartenente a gruppi a rischio. È bene chiedere consiglio al proprio pediatra.
Ora che il vostro piccolo ha iniziato a gustare il cibo, le gengive non bastano più: ecco infatti i primi dentini da latte (o decidui) che, dai 6 anni in poi, lasceranno il posto ai denti permanenti. A partire dai 5/6 mesi, iniziano a spuntare gli incisivi centrali (prima gli inferiori e poi i superiori), seguiti dagli incisivi laterali verso i 7/10 mesi e dai primi molarini dai 10 mesi. Per i canini e gli altri molarini occorrerà attendere ancora un bel po': non arriveranno prima dei 15 mesi, e anche oltre. In tutto, i denti da latte sono 20: 8 incisivi, 4 canini e 8 molarini. Come per tutti gli aspetti dello sviluppo, anche i tempi di eruzione dei denti da latte possono variare considerevolmente da bambino a bambino. Ma non temete: vi accorgerete subito quando arrivano. Il bambino potrebbe essere up po' irritabile ed aver voglia di... mordere tutto quello che gli capita a tiro!
L'inizio dello svezzamento per il bambino è una piccola rivoluzione: da lattante, abituato al gusto dolce del latte e all'abbraccio rassicurante durante la poppata, deve imparare a diventare onnivoro, a sperimentare nuovi sapori e consistenze, a sostituire la morbidezza del seno della mamma o della tettarella del biberon con un cucchiaino... Alcuni bambini accettano con entusiasmo il cambiamento; altri sono più diffidenti e oppongono magari all'inizio un netto rifiuto. Abbiate pazienza, non insistete e nel caso rimandate di qualche giorno: il pasto deve essere un piacevole momento di convivialità per il piccolo e la sua mamma, non una “battaglia”.
Bambini e cani sono ottimi amici: la presenza di un cane in famiglia consente al bambino di sviluppare affettività, abilità motorie ed empatia. Ma attenzione: la curiosità e l'inesperienza del bambino lo può portare a “molestare” il cane, suscitando magari reazioni aggressive. Considerate inoltre che anche il cane più docile può a volte diventare mordace, per ragioni imprevedibili. È bene quindi non lasciare mai il bambino da solo in compagnia del cane ed evitare che il bambino tratti il cane come un giocattolo, stuzzicandolo e “involontariamente” maltrattandolo.
Le indicazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra i professionisti della salute e il lettore. Le tappe di sviluppo del bambino da 0 a 12 mesi descritte sono puramente indicative: ogni bambino segue ritmi di sviluppo propri. E' pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico pediatra e/o specialista.