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Perché il bambino non vuole rimanere nella sua cameretta?

Il bambino crescendo inizia ad esplorare il resto della casa come un grande mondo da scoprire.

A cura dell’Architetto Pampers

Ogni fase di crescita è connotata da un modo differente di percepire la realtà e di fruire dei suoi stimoli. Dopo i primi mesi di vita, da quando il bambino inizia a gattonare e poi a camminare ampliando conseguentemente i suoi orizzonti, vivere lo spazio casalingo diventa un’instancabile esperienza, una continua occasione di apprendere. Per questo motivo, nonostante tutto l’impegno profuso nell’arredo, non possiamo pensare che il bambino passi tutto il tempo nella cameretta. Anche fuori dalla sua stanza ogni elemento di colore, forma e odore è un mondo da scoprire. Gli elementi dell’arredo di casa, sono già, di per sé, occasione di sperimentazione. Appena il bimbo scopre la possibilità di spostare una sedia, ecco che avremo una nuova disposizione delle sedute del soggiorno! Se sperimenta la morbidezza dei cuscini, il pavimento verrà seminato di soffici appoggi. Appena inizia a tenere in mano e trasportare oggetti, gli scaffali più bassi e le basi delle librerie si riempiranno di giochi. Per non parlare della continua voglia di mettere gli oggetti in bocca e assaporarli: lo spazio della casa offre continue occasioni per prendere dimestichezza con i propri i sensi!

Cosa fare? Abbandoniamo ogni possibilità di mantenere l’ordine oppure cerchiamo di offrire ai piccoli esploratori alcuni angoli per soddisfare le loro iniziative? Probabilmente dovremo fare entrambe le cose: da una parte possiamo evidenziare degli angoli della casa per renderli più graditi e soprattutto sfruttabili al meglio dai nostri bambini in modo da circoscrivere le aree del gioco (usando magari un tappeto colorato, un tavolo basso e delle piccole sedie che il bimbo possa usare per giocare a sedere), da un’altra dobbiamo essere consapevoli che la nostra casa dovrà fare i conti con il disordine che il gioco porta con sè. Se allestiamo in ogni stanza un angolo “baby-friendly” attrezzato con i giochi, colorato e attento ai pericoli (non deve essere spigoloso, le prese elettriche vanno messe in sicurezza, non ci devono essere sporgenze, ecc), il bambino troverà lì il suo spazio, disegnato a misura delle sue esigenze creative e dove potrà “indagare il mondo” in modo sicuro e probabilmente anche circoscritto.

Questo non vuol dire che dobbiamo cedere al caos senza risistemare i giochi e gli oggetti usati dal bimbo: è anzi importante che il bambino apprezzi la differenza tra ordine e disordine come due aspetti distinti degli spazi che ha a disposizione. Iniziare a giocare in un ambiente ordinato permette al bambino di introiettare il concetto di spazio ordinato senza bisogno di spiegazioni da parte dei genitori. L’ordine può d’altronde diventare un gioco, se proposto al bambino come divertente spostamento di oggetti e giochi da un posto all’altro!

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