In questo articolo
- Che energia!
- Scopri anche
- Tips & Tricks
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VAI AI PREFERITIChe energia!
Alla conquista!
Nel secondo semestre di vita il bambino fa conquiste davvero strabilianti: impara a stare seduto, a spostarsi gattonando, a mettersi in piedi, a muovere i primi passi. Nulla riesce a fermarlo.Nonostante le molte difficoltà di ordine fisico e neurologico, il piccolo persevera con grande tenacia nel suo percorso di acquisizione dell'autonomia. Cosa lo sostiene in questo processo evolutivo? La voglia di imparare! Ecco perché, in questi mesi, il gioco ha un'importanza fondamentale: le mille attività di gioco (e i mille esperimenti audaci!) consentono al piccolo di apprendere come funziona il mondo che lo circonda. E in più, divertendosi. Meglio di così...
Calma zen... e diplomazia!
Nessuno lo sa finché non vive l'esperienza in prima persona: convivere con un bambino che impara a spostarsi per casa da solo (e che mette le mani dappertutto, “per gioco”) è davvero faticoso! Bisogna assecondare la sua voglia di imparare e sperimentare e al contempo vigilare che non si faccia male. Bisogna essere presenti a tempo pieno durante le sue ore di veglia ma al contempo riuscire ad occuparsi anche delle altre incombenze della vita quotidiana (e non sono poche!). Insomma: essere un genitore affettuoso di un bambino che impara a fare molte cose (di cui molte che non vorreste!) può essere un compito emotivo molto impegnativo. Servono un po' di calma e rassegnazione: vi aiuteranno a godere anche dei lati più divertenti delle situazioni faticose (ad esempio quando decide di spalmare per bene la banana sullo schermo del vostro cellulare!). E non guasta un po' di diplomazia: a volte è meglio distrarlo che arrivare al conflitto (se afferra il telecomando, meglio convincerlo a restituirvelo offrendogli in cambio un mestolo da cucina piuttosto che ingaggiare una battaglia cercando di spiegare che è un oggetto delicato...).
Uno spazio tutto per lui
Per affrontare serenamente questa fase della crescita, può essere utile predisporre in casa uno spazio di gioco, sicuro e protetto, vicino al luogo dove la mamma o il papà che se ne prendono cura passano la maggior parte del loro tempo. Sarà utile ad entrambi: vicino ad un adulto che gli fa compagnia, il bambino imparerà a giocare in modo autonomo per periodi sempre più lunghi. Gli adulti potranno (magari non sempre) provare ad occuparsi anche di altro, avendo sempre il contatto visivo e affettivo con il loro bambino. Un bambino è più felice se trascorre il suo tempo con persone “normalmente affacendate” (ma sempre presenti quando ha bisogno!).
Sono grande, ma piccolo
Le conquiste motorie di questi mesi danno a tuo piccolo una nuova indipendenza, fisica ed emotiva. Fino a questo momento ha dovuto fare affidamento sugli adulti perché gli porgessero gli oggetti che desiderava manipolare. Ora può spostarsi per andarseli a prendere da solo e iniziare a scegliere (meglio il cubo rosso della palla gialla; meglio il cuscino del cagnolino di pelouche). E tuttavia è questo il momento in cui il tuo bambino sviluppa un attaccamento affettivo e psicologico sempre maggiore alle persone di riferimento, prime tra tutti la mamma e il papà. Per poter fare tutte queste conquiste, ha più che mai bisogno di incoraggiamento e rassicurazione da parte delle persone che più ama.
Scopri anche
Il gioco della scoperta
Il bambino a questa età non usa gli oggetti e i giochi per una finalità precisa. Vuole solo scoprirne le proprietà. Quando impara a gattonare, trova molto divertente far rotolare gli oggetti, come le palle o i giocattoli con le ruote: può spingerli, inseguirli a quattro zampe, afferrarli e poi di di nuovo spingerli. Impara anche a lanciare gli oggetti (attenzione!) e naturalmente a farli cadere (alzi la mano chi, alla fine del pasto, non trova sotto al seggiolone un po' di tutto: cibo, biberon, cucchiaio, giochi, occhiali della mamma...). Inizia a scoprire i concetti di vuoto/pieno e dentro/fuori: passa molto tempo a riempire e svuotare contenitori. Impara anche il concetto di causa/effetto: è entusiasta quando capisce che, percuotendo un tamburo, produce rumore (voi magari un po' meno). E naturalmente adora sentire la mamma e il papà che leggono insieme a lui un bel libro illustrato!
Specchio delle mie brame
Avete mai notato che i bambini adorano guardarsi allo specchio? Non sono vanitosi: stanno imparando a individuarsi, cioè a riconoscere se stessi come una persona, distinta dalla mamma. All'inizio il vostro piccolo penserà che nello specchio ci sia un altro bambino, e farà buffi tentativi di toccarlo. Poi pian piano inizierà a riconoscere se stesso. Assecondate la curiosità del vostro bambino per lo specchio. Divertendovi a indicare la bocca, il naso, gli occhi e a descrivere con lui l'immagine riflessa, lo aiuterete ad acquisire consapevolezza di se stesso. Se lo farete in modo affettuoso, lo aiuterete anche a sentirsi “felice” di sé.
Tips & Tricks
Uno (o pochi) per volta
Le capacità di attenzione e concentrazione di un bambino in questa fase della crescita sono molto limitate, ma via via si affinano. Quando è intento a giocare, è bene offrirgli pochi giochi per volta, per evitare che sia distratto dalla quantità e non riesca a focalizzare la sua attenzione su un oggetto per un tempo adeguato. Quando poi inizia a muoversi da solo ed è in grado di andare autonomamente a prendere ciò che gli interessa, è utile organizzare i suoi giochi in modo da consentirgli di fare una scelta, suddividendoli magari in contenitori distinti (i pelouche, le macchinine, le costruzioni). In questo modo, stimolerete la sua curiosità e lo abituerete che “ogni cosa ha il suo posto”. E (forse) a fine giornata sarà anche più semplice mettere tutto in ordine!