Che cos'è il metatarso adotto nel piede del bambino?
A cura del fisiatra Paoloni
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VAI AI PREFERITIIl piede del bambino che non ha ancora iniziato a camminare è ben differente da quello dell'adulto. Nonostante sia completamente formato dal punto di vista anatomico già alla nascita, infatti, sarà la deambulazione a renderlo la meraviglia funzionale che ben conosciamo. L'arco plantare del neonato è infatti tendenzialmente appiattito, più soffice per via di una maggiore presenza di tessuto grasso ed il piede nel suo complesso è più mobile.
L'esame clinico del piede del bambino al di sotto dei 12 mesi è estremamente importante, in quanto può rivelare la presenza di alcune malformazioni congenite che necessitano di un trattamento adeguato.
Fra queste, una delle più comuni è senz'altro il metatarso addotto. Con questo termine si intende un anomalo orientamento delle ossa metatarsali, le ossa della parte centrale del piede, che sono esageratamente inclinate verso l'interno. Il metatarso addotto ha un'incidenza di 1-2 casi su 1000 bambini nati. Il piedino si presenta curvato forma di "C" con la gobba rivolta verso la parte laterale, mentre a livello della cute può essere presente una piccola ma profonda ruga nella parte interna della porzione centrale. Un semplice test clinico che orienta verso la diagnosi è il test delle dita a "V": si prende il piedino fra le due dita indice e medio della mano dell'esaminatore poste a formare una V. Si osserva, quindi, la pianta del piede: se il bordo laterale si discosta molto dal dito medio, si sospetta un metatarso addotto.
La terapia varia molto in funzione della gravità. Il metatarso addotto lieve (il piedino è mobile e la malposizione si corregge completamente con una leggera trazione) non necessita, generalmente, di alcun tipo di trattamento. Nei casi moderati (la malformazione è solo parzialmente riducibile con la trazione manuale) i genitori vanno istruiti affinché si adoperino in uno stretching delle strutture del piede, effettuato più volte al giorno, ad esempio ad ogni cambio di pannolino. Il tallone viene adagiato nella concavità presente fra il pollice e l'indice di una mano e con due dita dell'altra mano si afferra gentilmente l'avampiede e lo si traziona nel senso della correzione.
I casi severi (quelli nei quali il piedino è assolutamente rigido e non appare mobilizzabile in alcun modo) devono invece essere trattati con manipolazioni da parte di personale specializzato o con speciali fasciature o tutori che, indossati per la maggior parte delle ore della giornata, consentono una correzione graduale e costante della malformazione.
Nella maggior parte dei casi la prognosi è assolutamente favorevole, tendendo a risolversi entro il primo anno di vita.
In ogni caso è raccomandabile sempre una valutazione da parte del proprio pediatra di fiducia oppure del fisiatra o dell'ortopedico dell'infanzia per avere una conferma della diagnosi e gli adeguati consigli in merito all'eventuale necessità di trattamento.