Che cos'è la displasia dell'anca nel neonato?

A cura del fisiatra Paoloni

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La displasia dell'anca è una delle condizioni di più frequente riscontro nel neonato. Consiste nel non corretto posizionamento reciproco fra la testa (cioè la parte più alta) del femore (l'osso della coscia) e la cavità acetabolare, ossia la parte dell'osso del bacino normalmente destinata ad accoglierla.

Data l'alta incidenza (la percentuale di casi nei nuovi nati varia fra lo 0,1% ed il 10% l'anno), attualmente viene effettuato uno screening, cioè un'indagine di routine estesa a tappeto, su tutti i neonati al momento della nascita attraverso la visita delle anche, in particolare con la cosiddetta manovra di Ortolani, che consiste nel ricercare uno scattino nell'anca del bambino quando viene posizionata in apertura massima con le ginocchia piegate. Lo sviluppo di questo mal posizionamento della testa del femore nell'acetabolo è particolarmente frequente e, mentre un tempo veniva principalmente ritenuto legato alla presenza di un'anomalia congenita, attualmente la si considera più propriamente una possibile complicazione dello sviluppo dell'articolazione. In effetti le strutture tendinee e legamentose dell'apparato muscolo-scheletrico dei neonati sono particolarmente lasse, e questa condizione può favorire la displasia dell'anca anche in assenza di difetti congeniti. Per tale motivo, come ulteriore metodica di screening, viene effettuata nei primi mesi di vita anche l'ecografia delle anche. L'esame ecografico non presenta controindicazioni o effetti collaterali, visto che consiste nella produzione di immagini delle strutture corporee mediante l'uso di ultrasuoni, assolutamente innocui per il bambino. Viene eseguita sia in condizioni statiche, cioè con le anche ferme, in modo da calcolare quanto l'acetabolo ricopra la testa del femore, sia in condizioni dinamiche, valutando quindi se esistano eventuali punti deboli nel movimento delle articolazioni, ed è talmente sensibile da essere considerata ormai la metodica di riferimento per la diagnosi di tale condizione.

Il corretto sviluppo dell'articolazione dell'anca necessita della pressione costante della testa del femore nell'acetabolo, quasi a formarsi la 'casa' dove verrà poi accolta per tutta la vita. Questo deve ovviamente avvenire prima che il bambino inizi a sollecitare le anche con la posizione seduta, quadrupedica ed a maggior ragione, prima che inizi a stare in piedi e camminare.

Per tale motivo la diagnosi precoce è fondamentale, anche perché in più dell'85% dei casi il trattamento, basato sul posizionamento delle anche in posizione divaricata attraverso l'uso del doppio pannolino o di tutori specifici a seconda della serietà del caso, la risoluzione del quadro è completa entro i 2 anni di vita, con un recupero della funzionalità dell'anca totale.

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