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Siamo spesso soliti vedere neonati, anche verso i tre mesi in posizione seduta o semi seduta, magari in una sdraietta con piccoli giochi, o sostenuti da dei cuscini. In realtà, questa posizione per loro non è ancora naturale, vale a dire che non sono in grado di raggiungerla da soli e ancor di più di mantenerla.
L'abilità di stare seduto si sviluppa tra i quattro e i sette mesi sarà una conquista cui arriverà in modo spontaneo e progressivo. I tempi sono indicativi perché ogni bambino ha la sua personale tabella di marcia. Quando nasce un gattino o un cagnolino o un cucciolo di qualunque altro mammifero sta già in piedi, cammina e si muove quasi come un adulto; i bambini no, nascono che neppure reggono la testa e ci mettono un anno buono per imparare a camminare, sei mesi per stare almeno in posizione seduta. Non certamente perché il loro sistema nervoso, i loro muscoli e le loro ossa siano più deboli o meno efficienti di quelli degli altri cuccioli di mammifero, ma se mai perché lo sono di più. Infatti il nostro cervello è così complesso e voluminoso che se per nascere un bambino dovesse aspettare che la sua componente motoria fosse completamente sviluppata, dovrebbe avere una testa così grossa da non riuscire a passare nello stretto canale del parto. La Natura allora ha fatto una scelta: ha deciso di farci nascere ancora immaturi sul piano "psicomotorio", con un cervello perciò ancora abbastanza piccolo da essere contenuto in una scatola cranica di dimensioni compatibili con la pelvi delle nostre mamme.
Per far sì che il bambino impari a stare seduto in modo autonomo, i muscoli della schiena e del collo devo essere sufficientemente robusti per poter sostenere il peso della testa e poter iniziare a controllare i movimenti della colonna vertebrale. Inizialmente userà molto le mani per evitare di cadere e non sarà in grado di cambiare posizione; in caso di perdita dell' equilibrio dovrete intervenire per aiutarlo a ripristinare la sua posizione iniziale. In questa fase circondatelo di cuscini per ammorbidire le sue cadute.
Progressivamente imparerà a fare a meno delle braccia, che potrà utilizzare liberamente per il gioco. Riuscirà persino a piegarsi per raggiungere gli oggetti meno vicini a lui. Solitamente ciò avviene tra il settimo e l'ottavo mese, ma ogni bambino ha i propri tempi di apprendimento e di sviluppo, dunque non sorprendetevi se arriverà a questa fase in anticipo o in ritardo rispetto ai tempi indicati. I vantaggi sono considerevoli.
I più banali: scompare, piano piano, quella chiazza un po' pelata sul cranio, che coincide più o meno con il punto in cui la testa tocca il cuscino; le leggere asimmetrie del cranio stesso, sempre dovute alla pressione del cuscino, spariscono e la testina diventa bella tonda.
Quelli più importanti: il bambino che sta in posizione seduta si guarda intorno più facilmente, impara a mettere a fuoco le immagini (e quindi anche gli occhi e tutto il sistema visivo maturano), interagisce con l'ambiente e con le persone in maniera molto più complessa (e si sviluppa meglio il linguaggio e l'espressività non verbale), prende gli oggetti, li porta alla bocca, gioca con le sue mani e i suoi piedi (e crescono così le sue abilità manuali). Tutto si regge sulla nostra colonna vertebrale, robusta ed elastica che, contrariamente a quanto molti temono, non viene mai danneggiata quando viene messa in tensione in posizione verticale, ma se mai si irrobustisce.
Un'ultima considerazione: stare in posizione seduta consente al bambino di mangiare portando alla bocca cibi più solidi: con le mani prima e presto anche con le posate. Un modo per incoraggiare il piccolo in questo momento importante per la sua crescita potrebbe essere quello di avvicinargli oggetti per lui interessanti come giochini luminosi o sonori, in posizione tale da stimolare il movimento della schiena verso la posizione eretta; ad esempio, gli oggetti potrebbero essere collocati su un piccolo rialzo posto nelle sue vicinanze. In seguito, per abituarlo a stare seduto senza l'ausilio delle braccia, posizionate gli oggetti leggermente distanziati dal suo “raggio d'azione”; in questo modo dovrà necessariamente sporgersi con il corpo per riuscire ad afferrarli.
Una volta che il bimbo ha imparato a stare seduto da solo, è pronto per le fasi successive, ovvero il gattonamento e la conquista della posizione eretta.
E’ sempre bene aggiornare il proprio pediatra in merito alle evoluzioni motorie e per ricevere eventuali indicazioni in merito.
Le indicazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e il lettore. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.