Come si sviluppano le ossa craniche nel bambino?

A cura del fisiatra Paoloni

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Alcune alterazioni della conformazione del cranio del neonato sono molto frequenti, e spesso derivano da una serie di comportamenti che, modificati, contribuiscono alla regressione dei sintomi. Fra queste senza dubbio va menzionata la ‘plagiocefalia posizionale’. Il termine deriva dal greco plagios (ruotata) e kephale (testa) ed indica, appunto, un anomalo e vizioso atteggiamento delle ossa craniche occipitali che si deformano in un periodo dello sviluppo, compreso fra la nascita ed i 4 anni di vita circa, nel quale esse non sono saldate le une alle altre, ma presentano delle unioni fibrose, elastiche, che servono a consentire un’adeguata espansione del cranio durante lo sviluppo. La plagiocefalia posizionale è un evento che si stima occorra in una percentuale variabile fra il 5 ed il 40% dei neonati. Va distinta dalla fisiologica alterazione morfologica che avviene nella testa del neonato immediatamente dopo il parto naturale e che regredisce in pochi giorni. La causa più probabile della plagiocefalia è legata al mantenimento prolungamento di posizioni fisse durante il sonno, in particolare la posizione supina. Naturalmente, posizionare il bambino supino nel lettino non rappresenta, di per sé, un errore, ma, in bambini particolarmente predisposti, può contribuire a far ruotare gradualmente le ossa craniche. Una volta confermata la diagnosi, il trattamento di questa condizione è ovviamente basato su alcune modifiche nel comportamento e nel modo di posizionare il bambino. I genitori, in particolare, devono essere istruiti a ruotare di tanto in tanto la posizione della testa del bambino (che a letto, comunque, non andrà mai posizionato a pancia in giù) ed eventualmente a posizionare un piccolo asciugamani arrotolato al di sotto della schiena, per modificare la pressione sul cranio. Secondo la maggior parte degli studiosi, la plagiocefalia è una condizione che tende a regredire spontaneamente durante lo sviluppo, tuttavia, alcuni specialisti consigliano in casi particolari che non rispondono al semplice cambiamento di abitudini posizionali, l’utilizzo di speciali caschetti correttivi che esercitano una pressione blanda e costante nel senso del rimodellamento della forma del cranio. Nonostante la crescita di cranio e cervello avvenga in maniera rapida nei primi 2 anni di vita, occorre inoltre sottolineare come fino ai 4- 5 anni di vita le ossa craniche appaiono modificabili ed il problema può, pertanto, regredire. Il ricorso a visite specialistiche, comunque, è sempre utile, così come i controlli nel tempo, ogni 3-4 mesi, in modo da verificare i risultati ottenuti ed, eventualmente, valutare la necessità di interventi aggiuntivi. Non capita raramente, ad esempio, di vedere associate alle deformazioni delle ossa craniche delle alterazioni nella lunghezza dei muscoli del collo e delle spalle fra il lato destro ed il sinistro, che possono essere trattate con esercizi di allungamento specifici.