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VAI AI PREFERITIAppena nati, i bambini non sanno ancora cosa è il tempo e l’unico orologio al quale rispondono è quello dei bisogni interni per la fame e per il sonno. Ma questi sono cicli biologici, mentre il ciclo del giorno e della notte degli adulti segue un ciclo geologico.
Per i primi 2 anni circa, per loro però sarà difficile capire o prevedere quello che sta per accadere o avere un'idea del tempo e della giornata. Quando ad esempio diciamo a un bimbo che piange: “Aspetta un attimo che arrivo”, lui non è in grado di comprendere che a breve il suo bisogno verrà soddisfatto perché non è ancora la capacità. Per lo stesso motivo, gli riesce difficile aspettare per ottenere come ad esempio il suo turno per andare sull’altalena: qualunque cosa la vuole adesso e subito. E’ una cosa del tutto normale proprio perché vive il presente.
La prevedibilità e situazioni che sono costanti nel tempo (come la notte che arriva alla fine del giorno ed il giorno che arriva alla fine della notte) sono i fondamenti per la comprensione del tempo. Ogni famiglia ha le proprie abitudini ed i bambini si adattano allo stile della famiglia, sia che si tratti di uno stile basato su tempi precisi, sia nel caso di ritmi più casuali e meno basati su orari fissi. A loro volta i bimbi portano in famiglia il loro temperamento e la loro personalità, e prendono voce in capitolo su cosa accadrà e quando.
Osservando i bambini di un anno, sembrano avere tutto il tempo del mondo, mentre gli adulti non ne hanno mai abbastanza. E' bene rispettare il punto di vista dei più piccoli, anche se è irreale, e condurli progressivamente ad apprendere concetti come "importante" e "urgente", anche perché per lui è ancora difficile pensare alle conseguenze delle azioni del presente nel futuro. Ad esempio,
andare via dal parco perché bisogna preparare la cena: lui sa che in quel momento si sta divertendo e non è ancora in grado di prevedere che più avanti avrà fame.
Quando bisogna interrompere le attività di un bambino occorre dargli il tempo necessario per adeguarsi all'idea. Gli adulti tendono naturalmente a tenere sempre d'occhio l'orologio e per questo motivo tendono ad imporre rigidamente i tempi ai propri figli. Seguire, quando possibile, la loro tendenza ad agire senza tempo può rendere la vita più piacevole per tutti.
Al secondo anno d’età il tuo bambino ha un’idea rudimentale del senso del tempo. Sa che "ieri" riguarda il passato e "domani" indica qualcosa che deve ancora accadere, ma per lui ieri si può riferire indifferentemente a qualcosa avvenuto in questa mattina o nelle scorse settimane.
Il modo in cui il bambino segna il tempo è ancora determinato in gran parte da come si svolge la sua giornata. E’ la sequenza delle azioni quotidiane, più che una vera idea del tempo, che scandisce il ritmo della sua giornata. Sa che dopo il suono della sveglia viene la colazione, o che dopo che ha mangiato lava i denti.
Utilizzare spesso riferimenti al tempo nelle vostre conversazioni per aiutarlo a comprendere i concetti, come "tra cinque minuti è pronta la cena" oppure "tra tre nanne arriva la nonna ", oppure “usciamo dopo la pappa”. La strada per comprendere appieno il concetto del tempo è ancora lunga, bisognerà aspetta i sei/otto anni.