Allattamento al seno: poco latte o troppo latte

A cura del pediatra Dott. Vincenzo Calia

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Tempo di lettura 3 min

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Durante la gravidanza il seno cresce sempre più e la ghiandola mammaria che è lì dalla nascita e si è sviluppata all'epoca della pubertà, finalmente si prepara a fare il suo lavoro: produrre latte.

Un meccanismo automatico che gli esseri umani hanno in comune con gli altri mammiferi e che funziona quasi perfettamente. Quasi perfettamente e non perfettamente per diversi motivi, vediamo i principali. Prima di tutto nessuno è perfetto e ci possono essere sempre delle piccole anomalie anatomiche che possono rendere l'inizio dell'allattamento al seno più impegnativo di quanto non ci si aspetti (il capezzolo tropo grande o troppo piccolo, un bambino nato troppo presto o di peso basso che fa fatica ad attaccarsi, per esempio). Ma soprattutto c'è il fatto che noi esseri umani siamo sì dei mammiferi, ma siamo anche animali che pensano e hanno una capacità di provare ansie ed emozioni che non ha uguali: la nascita di un figlio e l'inizio dell'allattamento in maternità sono così carichi di emotività che spesso i semplici meccanismi fisiologici sono in qualche modo ostacolati. Infine c'è la tecnologia che noi usiamo a piene mani: nessuno vorrebbe che un parto si concluda male e perciò utilizziamo strumenti tecnici che spesso fanno a pugni con la natura (partorire in ospedale è una sicurezza, ma a volte non favorisce l'allattamento).

E allora cosa può succedere?

Il latte materno per il bambino può essere inizialmente troppo poco nei primi mesi, il bambino cerca il seno e piange, ma non trova nutrimento a sufficienza. Che fare? Prima di tutto resistere alla tentazione di ricorrere subito al biberon (è la cosa più facile, ma forse la meno giusta da fare nei primi giorni); poi attaccare il bambino al seno il più spesso e il più a lungo possibile (in questo modo si favorisce la produzione della prolattina, l'ormone che stimola il seno a produrre latte); infine sentire il pediatra, o l'ostetrica prima di mettere mano al latte artificiale, quasi sicuramente avranno buoni suggerimenti da dare.

Ma qualche volta il latte è troppo, il seno si gonfia, diventa rosso e fa male, qualche volta alla mamma viene anche la febbre. Questo succede perché si produce più latte di quello che il bambino riesce a succhiare: è il caso dell'ingorgo mammario che può addirittura diventare mastite. Niente paura: basta svuotare il seno alla fine della poppata e raccogliere il latte avanzato e, se la ghiandola è dolente, appoggiarci su un impacco caldo umido e stare un po' a riposo. Raramente occorre una terapia antibiotica, ma se dovesse essere necessaria, si può fare senza necessariamente interrompere l'allattamento prestando attenzione alla salute del bambino.

Le indicazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e il lettore. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.