Che cos'è l'acquaticità del bambino?

A cura del pediatra Dott. Vincenzo Calia

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Acquaticità? Ma che vuol dire? Ho cercato questa parola su Wikipedia (la famosa enciclopedia on line); il termine non esiste, ma ho ricevuto questa risposta: “Forse cercavi: acquatinta”.

Ma cominciamo dall’inizio.

Molti genitori di bambini neonati chiedono notizie al pediatra sui corsi di “baby nuoto” o “acquaticità” che un po’ dappertutto le piscine organizzano.

Vogliono sapere se fa bene, se fa male, se c’è rischio per la salute e, infine, chiedono un inevitabile “certificato di idoneità all’attività sportiva non agonistica”.

Questa richiesta è la cosa che mi diverte di più. Ma andiamo in ordine.

Intanto cominciamo col dire che questa speciale “attività sportiva” non fa male, non fa venire il raffreddore e neppure le temute verruche.

Però devo anche dire che si tratta soprattutto un divertimento per i genitori (le mamme in genere), più che di un vero esercizio per i bambini, che vengono sì immersi nell’acqua, ma nuoto non ne fanno proprio. Forse è per questo che il significato di questa parola non compare nell’enciclopedia. Forse l’acquaticità semplicemente non esiste.>

Esiste però il piacere di fare il bagno in piscina in compagnia del proprio bambino neonato, magari in compagnia di altri genitori e altri deliziosi neonati. E allora: vada per l’acquaticità!

Quello che non mi va giù però è il certificato.

Ma quale attività sportiva! Quale agonismo e non agonismo!

La richiesta di questo certificato è una di quelle cose da cui è difficile sottrarsi: perché mai ci voglia il permesso del dottore per farsi un bagno in piscina (in braccio alla propria mamma per giunta) ancora nessuno me lo ha spiegato.

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