Cosa fare con la lombalgia in gravidanza?
A cura del pediatra Paoloni
Tempo di lettura 3 min



Si calcola che circa l'80% della popolazione dei paesi industrializzati vada incontro nella vita ad almeno un episodio di lombalgia, ovvero di dolore che si localizza nella zona lombare della colonna vertebrale. In gravidanza, la possibilità di soffrire di lombalgia è elevata: 2 donne su 10 ne soffrono in misura variabile, con la possibilità che il dolore persista anche dopo il parto. La lombalgia e il forte dolore conseguente generalmente insorge intorno alla 18a settimana di gravidanza, raggiungendo il suo culmine fra la 24a e la 36a settimana. In 97 casi su 100 la lombalgia scompare entro i tre mesi dal parto, anche se nella restante percentuale di casi può essere fortemente invalidante. Quali sono le cause di questa elevata incidenza di dolore lombare durante la gravidanza? Già Ippocrate, 2500 anni fa, lo attribuiva ad un cambiamento nella forma del bacino che occorreva al primo parto. In realtà una causa precisa non è individuabile. Concorre senza dubbio la variazione della postura, legata all'aumento di volume e peso dell'utero gravido che causa una iperlordosi lombare, ossia un aumento esagerato della curvatura fisiologica della parte bassa della nostra colonna vertebrale, causando la lombalgia in gravidanza. Un ruolo importante va attribuito ad un'altra struttura anatomica che ha un ruolo fondamentale nel meccanismo del parto, le articolazioni sacro-iliache. Sono le articolazioni che uniscono l'osso sacro alle due ossa iliache, nella parte posteriore del bacino. Queste articolazioni, un tempo ritenute immobili, in realtà compiono dei minimi movimenti di rotazione durante il periodo espulsivo del parto, facilitando il passaggio del feto, e possono pertanto essere ipersollecitate nel periodo finale della gravidanza. Le donne che già soffrivano di lombalgia e quelle che hanno subito traumi lombo-sacrali sono quelle più esposte al rischio di incorrere in tale patologia. La diagnosi viene fatta attraverso la visita, mentre non è giustificato il ricorso a radiografie, TC, Risonanza Magnetica o Scintigrafia. Cosa fare in caso di mal di schiena e lombalgia durante la gravidanza? In primo luogo bisogna evitare, quando le condizioni della gravidanza lo permettono, uno stile di vita eccessivamente sedentario. Rivolgetevi al vostro ginecologo di fiducia per sapere se ci sono controindicazioni a svolgere un'attività fisica adeguata. In caso contrario, la ginnastica in acqua oppure tecniche di ginnastica dolce, come il Tai-Chi-Chuan, possono essere efficaci per controllare il dolore. Non esitate, invece, a contattare uno specialista fisiatra qualora il dolore dovesse essere particolarmente intenso, oppure qualora il dolore lombare si irradiasse lungo uno o tutti e due gli arti inferiori. In tal caso la semplice attività sportiva potrebbe non solo essere insufficiente, ma risultare addirittura controproducente. Lo specialista potrà esservi d'aiuto anche in caso di persistenza del dolore nei mesi successivi al parto, per valutare la presenza di anomalie del movimento delle sacro-iliache, controllare la postura, consigliare esercizi e tecniche fisioterapiche adeguate a controllare il dolore.