Aiuto il mio bambino ha la febbre!

A cura del pediatra Dott. Vincenzo Calia

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Tempo di lettura 6 min

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La febbre spesso si accompagna ad altri sintomi utili per il pediatra

La febbre da solo non è un problema, ma se accompagnata da altri sintomi può aiutare il pediatra a diagnostica la malattia. Con il termine "febbre" si definisce un aumento della temperatura corporea sopra il valore fisiologico. Tale valore presenta ondulazioni modeste durante la giornata, ma si stabilizza mediamente a 36,6°C-36,7°C se viene rilevato per via cutanea esterna (ascellare o inguinale) e su 37,5°C-37,7°C se rilevato per via interna (orale o rettale).

I virus e i germi infatti “soffrono il caldo” e muoiono più facilmente se la temperatura dell’organismo che hanno infettato sale. Per questo motivo la febbre dovrebbe essere considerata un fenomeno positivo; possiamo dire che la febbre non fa male, ma anzi fa bene.

Però chi ha la febbre soffre un po’, e per questo motivo noi utilizziamo dei farmaci che servono ad abbassarla e ad alleviare questa piccola sofferenza. Questi farmaci non curano la malattia che è all’origine della febbre, ma hanno semplicemente un effetto momentaneo di riduzione della temperatura corporea e si usano “al bisogno”, cioè quando la febbre è diventata alta e da fastidio. A questa età è possibile che un bambino, soprattutto se frequenta l’asilo nido, abbia qualche episodio di febbre. Le principali cause di febbre sono le infezioni, sia di natura virale che batterica. L'agente infettivo, virus o batterio, stimola alcune cellule dell'organismo (globuli bianchi e macrofagi) a produrre sostanze (interleuchine) che hanno appunto azione sul centro ipotalamico alterandone l'equilibrio, con conseguente aumento della temperatura corporea. In questi casi è allora indicata un'azione farmacologia che sia attiva sull'ipotalamo. Quando invece l'innalzamento della temperatura corporea non è determinato da un'azione sull'ipotalamo, ma da cause esterne (il colpo di calore, ad esempio), si parla di ipertermia: l'azione di farmaci che agiscono sul centro termoregolatore non è allora indicato, mentre è utile la sottrazione fisica di calore con spugnature fredde. Quasi sempre si tratta di malattie banali. La febbre spesso si accompagna ad altri sintomi, quasi sempre tosse, raffreddore o diarrea. La febbre si accompagna generalmente ad altri sintomi, il principale dei quali è il malessere fisico. Nei bambini più piccoli spesso interviene facile irritabilità o sonnolenza, con rifiuto del cibo, mentre i più grandicelli avvertono brividi e sudorazione, dolori muscolari, cefalea, cute calda e asciutta con occhi lucidi, continua sensazione di freddo per cui cercano di coprirsi con coperte.

Bisogna sfatare un mito: l’eruzione dei denti non porta la febbre. E’ vero che a questa età i denti vengono fuori e compare anche la febbre, ma si tratta di una semplice coincidenza temporale.

Qualche volta la febbre si presenta senza altri sintomi: se il bambino, pur avendo la febbre, è vivace e conserva il suo appetito, potrebbe avere la “Sesta malattia” (o “esantema subitum”), una innocua malattia virale che dà qualche giorno di febbre alta senza sintomi; quando il bambino sfebbra compaiono delle macchioline rosse: e così si può fare la diagnosi.

A questa età, in caso di febbre, si può aspettare un paio di giorni prima di consultare il pediatra, curando la febbre con i farmaci antipiretici. Qualche altra volta invece la febbre gli dà fastidio: il bambino diventa sofferente e inquieto. È allora che noi lo aiutiamo usando un farmaco "antifebbrile". L'effetto di questi farmaci è però solo momentaneo e dura più o meno a lungo. Dopo di che la febbre risale. Cosa si fa in questi casi? Se il bambino torna ad essere sofferente, si può somministrare di nuovo il farmaco, ma senza abusarne, senza superare le dosi consigliate e senza associare due farmaci insieme; se invece è vispo e non dimostra di sentirsi male, si può fare a meno del farmaco e lasciarlo con la febbre.

Ma se il bambino ha la febbre ma è anche molto abbattuto e sofferente, conviene sentire subito il pediatra curante.

Cinque cose che (forse) non sai sulla febbre nei bambini

La febbre non fa male, anzi fa bene.

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Quando l’organismo umano è aggredito da un microrganismo (batterio o virus) si difende e cerca di liberarsene in tutti i modi. Uno di questi modi consiste nell’aumentare la temperatura del corpo. Una temperatura elevata impedisce a virus e batteri di moltiplicarsi e contribuisce ad eliminarli.

I farmaci contro la febbre (antipiretici) non curano le malattie.

Si usano per un unico scopo: alleviare il fastidio che viene dalla febbre. La durata e l’evoluzione della malattia che causa la febbre non vengono influenzate dall’uso di questi farmaci. A volte non ci sarà bisogno di fare altro, perché la malattia che ha causato la febbre guarirà spontaneamente; altre volte sarà necessaria una terapia specifica per quella malattia.

Non bisogna usare contemporaneamente due farmaci antipiretici.

In caso di febbre nei bambini si usano due soli farmaci: il paracetamolo e l’ibuprofene. Gli effetti di questi due farmaci sono identici e fra i due si può scegliere quello che si preferisce e lo si può usare alla dose corretta. Attenzione però: bisogna usare uno solo di questi due farmaci, mai tutti e due insieme, alternandone la somministrazione come alcuni fanno. Usandoli entrambi in qualche caso (fortunatamente raro) si possono provocare danni al fegato o ai reni.

Per misurare la febbre lo strumento migliore è quello più semplice.

Il termometro tradizionale, a mercurio per chi ancora ne ha uno, o al gallio sale lentamente e occorre qualche minuto per conoscere la temperatura corporea; il suo uso richiede un po’ di pazienza, ma la misurazione della temperatura sarà attendibile. Lo stesso discorso vale per i termometri elettronici, quelli che si mettono all’inguine o sotto l’ascella e fanno “bip” quando hanno finito la misurazione della temperatura. I termometri istantanei, quelli che si mettono nell’orecchio o sulla fronte, sono velocissimi, ma purtroppo sono poco precisi: la temperatura misurata con questi strumenti, che peraltro sono i più costosi, può variare da un istante all’altro. Perciò questi termometri sono da scartare.

La temperatura corporea cambia continuamente.

Se misuriamo la temperatura di una persona più volte nella stessa giornata, avremo probabilmente risultati ogni volta diversi. Si tratta di variazioni di uno o più decimi di grado che dipendono dall’attività fisica in quel momento, dall’alimentazione, dalla digestione e da un’altra infinità di funzioni che il nostro organismo svolge. In genere la sera la temperatura corporea è più alta che al mattino.

Le indicazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e il lettore. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.