L’Eruzione dei denti da latte
A cura del pediatra Dott. Vincenzo Calia
Tempo di lettura 5 min




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Come e quando spuntano i dentini?
I bambini nascono senza denti, e poi ci vogliono circa due anni perché ne spuntino 20: i denti da latte. Nei primi mesi di vita del neonato i denti non servono: il bambino si nutre di un alimento liquido, il latte.
Ma già a sei mesi comincia a mangiare qualcosa ( inizia lo svezzamento), e poi non si ferma più fino a che è in grado di masticare di tutto, proprio come un adulto.
L’eruzione dei denti, la dentizione nei bambini, è strettamente legata ai cambiamenti dell’alimentazione, è un fenomeno a cui i genitori hanno dato sempre molta importanza. Forse è per questo che l’eruzione dei denti viene messa così spesso sul banco degli imputati.
Il bambino a 2 mesi sbava e mette le mani in bocca? Comincia già a mettere i denti.
Il bambino mangia poco o meno? Sarà perché sta mettendo i denti.
Il neonato è nervoso? Certo, è perché stanno spuntando i denti.
Il bambino ha la diarrea? Forse dipende dai denti da latte.
Il bambino non dorme? Può darsi che gli diano fastidio i denti che stanno spuntando.
Per non parlare poi della “febbre da denti”.
In realtà nessuna di queste affermazioni è vera: l’eruzione dei denti è un fatto fisiologico, fa parte della crescita di tutti i bambini e non provoca quasi mai inconvenienti. Quelli sopra citati non sono sintomi dell’eruzione dei denti da latte.
Ma quest’ultima dura molto: fra l’arrivo del primo dentino e il completamento della dentizione “decidua” (si chiamano così i “denti di latte”) passa circa un anno e mezzo; ogni dente ci mette un po’ per spuntare e così ogni giorno che passa, fra i 6 mesi circa e i 2 anni, c’è un dente che sta gonfiando la gengiva, o sta per spuntare o è appena spuntato. E perciò qualunque cosa accada (un piccolo malessere, una febbre passeggera, un momento di agitazione) coinciderà con l’eruzione di un dente. Da qui il passo è breve e la coincidenza nel tempo fra eruzione dei denti e piccoli problemi viene interpretata con un rapporto di causa ed effetto: quella febbre, quel malessere dipendono dall’eruzione del dente.
Vediamo invece come stanno le cose.
Fin dalla nascita i bambini usano molto la bocca: la bocca è la porta attraverso la quale passa il latte, indispensabile per la loro crescita. I bambini piccolissimi amano succhiare e perciò imparano prestissimo a portare alla bocca un dito, una manina, l’intero pugnetto. Lo fanno per loro piacere e voglia di “assaggiare” il mondo. E mentre lo fanno sbavano anche parecchio. Tutto questo fa parte della loro natura, i denti non c’entrano nulla, tanto è vero che le gengive sono ancora sottilissime e non si riesce neppure a indovinare il dentino che sta crescendo lì sotto. Questo dentino (di solito un incisivo inferiore) spunterà quando meno i genitori se lo aspettano, senza dare fastidio: spesso la mamma se ne accorge per caso, sentendo un piccolo rumore quando mette in bocca al bambino il cucchiaino con la pappa. Allora va a guardare e scopre la punta minuscola del dentino, che ha appena tagliato la gengiva.
Si va avanti così, più o meno velocemente, fino a quando, in genere dopo il compimento di un anno, cominciano a spuntare i molari prima e i canini dopo.
Nel frattempo il bambino cresce, affronta i suoi primi piccoli malanni, i suoi momenti di difficoltà, le paure notturne, con i risvegli che tanto preoccupano i genitori, qualche febbre. Tutto questo accade “mentre” spunta qualche dente, non “perché” spunta un dente.
Ma allora i denti vengono fuori senza che il bambino se ne accorga? No, non è vero neppure questo. Generalmente l'eruzione degli incisivi (cioè i denti che il vostro bambino probabilmente sta mettendo in questo momento) provoca un certo fastidio alle gengive (il bambino porta tutto alla bocca e morde, per facilitare il "taglio" della gengiva). Più tardi, quando spunteranno i molari prima, e i canini poi qualche fastidio in più ci sarà.
I molari e i canini, quando tagliano le gengive, a volte possono effettivamente infastidire il bambino. È anche possibile che abbia problemi a dormire. Per aiutarlo ad alleviare i fastidi provocati dai dentini in uscita, possiamo dare al piccolo un anello da dentizione in gomma, refrigerato, o massaggiare di tanto in tanto le sue gengive con un dito. Valutate con il vostro pediatra l'opportunità di intervenire nel caso in cui questi sintomi dovessero risultare particolarmente insistenti o fastidiosi per il bambino. Qualche volta ci può essere anche dolore. Qualche altra volta, prima di spuntare, il molare provoca un piccolo ematoma sotto la gengiva, che si presenta come un gonfiore di colore bluastro, destinato a scoppiare presto, lasciando una macchiolina di sangue sul cuscino della culla.
E finalmente, più o meno a due anni, come abbiamo detto, i denti sono tutti lì, piccoli e bianchi, pronti a masticare di tutto. Sono denti “decidui”, cioè destinati a cadere e a essere sostituiti da denti “permanenti”, ma non per questo possiamo considerarli denti “usa e getta”: i molari, per esempio, sono destinati a funzionare per almeno 10 anni.
Per questo è bene averne molta cura! Fino dalla comparsa dei primi dentini, è bene curarli e mantenerli puliti per evitare problemi di carie. Una volta terminato il pasto, ad esempio, la mamma può utilizzare una piccola garza avvolta su un dito e strofinarla delicatamente sui dentini. Quando la dentizione è a buon punto è possibile iniziare ad usare lo spazzolino da denti, avendo cura di scegliere modelli adatti.
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