I bambini e la malattia degli orecchioni.
A cura del pediatra Dott. Vincenzo Calia
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VAI AI PREFERITIIl tuo bambino ha contratto la malattia degli orecchioni o pensi ne abbia i sintomi? Scopriamo qualcosa in più di una delle più diffuse malattie della prima infanzia. Gli orecchioni sono un’altra malattia tipica dei bambini di cui si è persa quasi la memoria, ma che invece non è sparita del tutto.
Si chiamano “orecchioni”, ma le orecchie non c’entrano nulla: il nome esatto è “parotite” e non orecchioni perché si tratta di un’infiammazione della ghiandola “parotide”, una ghiandola salivare che sta proprio vicino alle orecchie. E così il bambino con gli “orecchioni” ha le parotidi gonfie e dolenti e sembra che abbia le orecchie sporgenti, con i relativi sintomi e dolori.
In realtà le ghiandole parotidi non sono le sole interessate: l’infiammazione può riguardare anche il pancreas, altre ghiandole salivari più piccole e, nei maschi, i testicoli.
L’”orchite” è infatti la complicazione più temibile della parotite perché, in qualche caso, può provocare sterilità.
La malattia è causata da un virus e non esiste alcuna terapia efficace.
È questo il principale motivo per cui si cerca di eliminare la parotite con la vaccinazione per la parotite: l’unica arma a nostra disposizioni per evitare il fastidio della malattie e le sue possibili complicazioni.
Il vaccino si fa almeno 2 volte: la prima poco dopo un anno e la seconda prima dell’inizio della scuola elementare. Il vaccino più diffuso è un vaccino coniugato che protegge, oltre che contro gli orecchioni, anche contro il morbillo e la rosolia.
Purtroppo la copertura vaccinale contro queste 3 malattie in Italia, soprattutto nelle regioni del Sud, è sempre stata piuttosto scarsa e questo impedisce di eliminare del tutto la malattia, come sarebbe auspicabile.
Le conseguenze di questa mancata sconfitta della parotite sono che la malattia ormai si diffonde poco fra i bambini piccoli (perché comunque la maggior parte di loro è vaccinata), ma si presenta nei ragazzi più grandi: vuoi perché non sono stati mai vaccinati, vuoi perché hanno fatto la prima vaccinazione a 1 anno, ma poi non hanno fatto il richiamo a 6 anni.
Questo spostamento dai bambini ai ragazzi della parotite è uno svantaggio, perché le complicanze sono più frequenti nei soggetti più grandi di età e perché spesso nessuno si aspetta di vedere un ventenne con gli orecchioni: la malattia così non viene diagnosticata correttamente e la cura per la parotite è effettuata con terapie inappropriate.
Un motivo in più per non abbassare la guardia nelle vaccinazioni e non prestare orecchio alle chiacchiere che girano a questo proposito.