Quanti consigli! Non c'è un solo modo di fare i genitori
A cura della psicologa Dott.ssa Antonella Sagone
Tempo di lettura 5 min




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Non è ancora nato, eppure già i futuri mamma e papà ricevono una quantità di informazioni e consigli per affrontare “al meglio” la vita con un bambino: dalla marca del sapone per il bucato a come affrontare le sue richieste di affetto, dalle pappe per lo svezzamento alla gestione del sonno o del pianto. Questi consigli provengono spesso dalle persone più vicine ai genitori, e cioè in primo luogo i nonni, e poi altri parenti e amici.
Anche mamma e papà stessi si documentano, su riviste, libri e manuali e oggi hanno a disposizione anche centinaia di siti web, blog, forum, dai quali esperti più o meno titolati offrono suggerimenti preziosi su tutto, proprio tutto, dal corredino alla cura del seno, dal modo appropriato per disinfettare il cordone ombelicale all’approccio “giusto” per educare e “dare una regola” al bambino fin dai primi giorni di vita. In mezzo a tutta questa marea di informazione, i genitori si sentono sommersi e disorientati, anche perché i consigli sono quanto mai vari, e si può trovare tutto e il contrario di tutto. Come orientarsi allora, come comprendere quali sono le fonti affidabili di informazione, a chi fare riferimento, quali sono le informazioni veramente utili? Se da un lato tanta informazione è una ricchezza, dall’altro i genitori hanno bisogno di recuperare la dimensione della loro personale capacità di intuire e discernere. Essere genitori è qualcosa di più e di diverso dal conoscere tutte le risposte. Nessuno può fornire ai genitori le risposte esattamente appropriate per loro, perché ogni coppia genitoriale è diversa, e anche ogni bambino che viene al mondo è un essere del tutto nuovo, tutto da conoscere e da comprendere.
E così, via via che i mesi passano, mentre i genitori da un lato conoscono sempre meglio il loro bambino e imparano a sviluppare approcci e strategie che funzionano bene con lui, dall’altro versante il flusso di consigli non diminuisce, anzi tende a crescere. E molto spesso questi consigli mettono in imbarazzo o in difficoltà mamma e papà, perché contrastano le loro scelte, le mettono in discussione, o semplicemente perché sono spesso contraddittori. E quando provengono dalle persone care, è ancora più difficile affrontarli: ogni genitore vuole non solo fare del suo meglio ma, specialmente quando affronta un problema o una difficoltà, ha anche bisogno di dimostrare alle persone per lui più affettivamente importanti che sta facendo bene, e ricevere approvazione e sostegno.
Ma proviamo anche a vedere la cosa dal punto di vista dei nonni e degli zii, o degli amici che assistono dall’esterno ai tentativi incerti dei neo genitori. Ciascuno di loro ha il suo vissuto personale, come bambino prima e come genitore poi; e quando vede applicare un metodo diverso da quello che lui stesso ha ricevuto o ha applicato, inevitabilmente si pone delle domande e desidera essere rassicurato che la sua storia non sia in qualche modo “sbagliata”. Inoltre a sua volta ha sperimentato ansie, difficoltà e le ha superate, ed è ansioso di contribuire con la sua esperienza in aiuto dei nuovi genitori, e di veder riconosciute le proprie conoscenze e abilità.
Leggere i giudizi e le critiche altrui come un tentativo, seppure rozzo, di aiutare e anche di ricevere conferme, può aiutare le mamme e i papà a non sentirsi direttamente sotto accusa ogni volta che qualcuno esprime la propria opinione sulle proprie scelte educative nei confronti dei bambini; e può aiutarli anche a formulare delle risposte che a loro volta non suonino giudicanti e poco grate, e che nello stesso tempo riaffermino il diritto di trovare il proprio stile e approccio nel modo di crescere i propri figli.
È molto importante che sia chiaro a tutti come, al di là delle affermazioni generalizzanti che si possono leggere su riviste e manuali, non esiste un bambino o un genitore uguale a un altro, e ogni combinazione madre-padre-figlio è unica: pertanto va trattata in modo unico. Quel genitore e quel bambino sono i soli veri esperti di se stessi. Non esiste un solo modo di far “bene” i genitori, ma è importante, dopo aver preso in esame informazioni e consigli, seguire ciò che fa star bene la propria famiglia, osservando i propri sentimenti e le reazioni del proprio bambino.
Cosa hanno dunque bisogno davvero di sapere i futuri genitori? Forse soprattutto di alcuni semplici principi di riferimento. Il più importante è: fidatevi del vostro bambino. È perfettamente attrezzato a vivere, crescere ed evolversi, è proiettato nel futuro e desideroso di progredire, ma ha i suoi tempi: non c’è bisogno di forzare la mano, di modellarlo, correggerlo, “normalizzarlo”, abituarlo a un comportamento via via più maturo: tutto avverrà a tempo debito, se mamma e papà gli offriranno semplicemente la loro presenza, ascolto, affetto ed esempio. E fidatevi anche di voi stessi. Al di là di tutti i consigli, qualunque approccio o strategia che farà stare più sereni voi e il vostro bambino, sarà quella giusta per voi: la felicità fa bene e il dispiacere non è utile né necessario, questa semplice regola vi guiderà molto meglio di qualsiasi norma di qualsiasi manuale.
Le indicazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e il lettore. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.