Il senso del movimento nei bambini

Visto, tatto, udito, olfatto e gusto... sono i nostri 'sensi', le modalità, cioè, con le quali interagiamo sull'ambiente che ci circonda.

Ma siamo sicuri che non esista davvero un 'sesto senso'? In realtà quello che noi facciamo rispetto all'ambiente in cui viviamo (e anche rispetto a noi stessi per la verità) è muoverci, e la maggior parte delle informazioni derivanti dai nostri organi di senso servono proprio per controllare il nostro movimento. Esistono fondamentalmente due modi per controllare un movimento, per far sì che sia corretto rispetto alle sue finalità. La prima viene detta controllo a 'feedback', ossia a ritorno di informazione. Quando il nostro movimento viene controllato da un feedback, cioè da un'informazione proveniente da un organo di senso, esso viene sostanzialmente modificato rispetto a com'era stato pianificato. Se ad esempio stiamo attraversando una strada sulle strisce pedonali, la comparsa alla vista di un'automobile che arriva a tutta velocità, oppure il rumore del clacson ci farà arrestare e tornare indietro. Il feedback avrà garantito una riprogrammazione del movimento. Nella maggior parte dei casi, tuttavia, il sistema funziona con modalità 'feedforward', cioè facendo delle previsioni. Se dobbiamo afferrare una matita oppure un mattone di cemento, il nostro cervello sa già quanta forza utilizzare per compiere il movimento. La programmazione è in genere frutto dell'esperienza. Sarà dunque importante che i nostri bambini inizino quanto prima a fare queste esperienze. Il modo migliore per mettere alla prova il loro senso del movimento sarà, ovviamente, quello di educarli al movimento, il più possibile vario ed integrato con l'ambiente che li circonda. Giocare con un pallone, imitare un balletto visto in TV, scendere da uno scivolo, camminare a piedi nudi sulla sabbia o sull'erba saranno tutti modi efficaci e divertenti per sviluppare ... il sesto senso dei nostri bambini!