A cura della psicologa Dott.ssa Antonella Sagone
Capita a volte che il bambino, che ha iniziato a dire
qualche parola e ad articolare delle piccole frasi, con grande gioia ed
orgoglio dei genitori e dei nonni, cominci a inciampare nella pronuncia
ripetendo più volte la prima sillaba delle parole, come se non sapesse più come
si fa a parlare.
Spesso gli adulti si preoccupano di questa apparente
regressione, e alcuni temono che sia un “vizio” da scoraggiare al più presto,
oppure il sintomo di un problema psicologico del bambino.
In realtà, anche se in alcuni casi la balbuzie può essere un
segnale di stress, se il bambino sta attraversando una fase difficile a casa o
fuori (ad esempio inserimento al nido), il più delle volte non si tratta che di
una fase temporanea. Alcuni bambini balbettano nella fase di apprendimento del
linguaggio, che vuol dire fra uno e quattro anni di età; solo dopo questa età,
se il problema persiste, si può parlare di autentica balbuzie, ma il più delle
volte questo “inceppamento” della parola scompare prima dei quattro anni.
I bambini balbettano perché le cose che vorrebbero dire sono
tante, e si affacciano nella loro mente molto più in fretta di quanto riescano
ad articolare le parole, che sono ancora “poche” nel loro vocabolario, mentre
il linguaggio non è così sciolto da permettere di esprimerle velocemente. Quindi ecco che il bambino inciampa sulle
parole, balbetta e si “imbroglia”.
Tutto questo non è un problema per lui, se gli adulti
intorno non danno peso a questo aspetto, ma semplicemente aspettano con
pazienza che il bambino sia riuscito ad articolare quello che vuole dire.
Se invece l’adulto entra in ansia o, ancor di più, se cerca
di sollecitare il bambino a finire la frase, se completa al posto suo, se
suggerisce, se lo rimprovera o lo incita a “parlare bene” o a non balbettare,
allora il bambino entra in ansia e balbetterà ancora di più. In questo senso,
la balbuzie diviene un problema che si autoalimenta, si rinforza da solo.
Cosa si può fare quindi per aiutare un bambino che balbetta?
Non c’è nulla di particolare da fare per aiutare il bambino a non balbettare,
se non quindi restare tranquilli e aspettare che abbia finito di parlare. Non è
utile chiedere al bambino di pronunciare le parole correttamente o ripeterle in
un esercizio fine a se stesso: i bimbi piccoli non comprendono queste richieste
perché per loro la parola è intimamente legata all’oggetto, un mezzo per
esprimere cose, fatti e sentimenti molto reali e presenti in quel momento, e
non un gioco fine a se stesso; queste richieste rischiano di metterli a disagio
e farli solamente sentire inadeguati.
Una buona idea può essere quella invece fare con il piccolo
balbuziente dei giochi che richiedono di cantare insieme delle canzoncine.
Generalmente chi balbetta non ha problemi quando deve cantare!