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Crescita neonato settimana per settimana e mese per mese

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La nascita del bambino

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Benvenuta nel terzo mese di vita del tuo bambino.

Il tuo bambino ha superato la fase di adattamento alla vita fuori dal pancione. È questo il momento per provare a introdurre un po' di regolarità nelle vita quotidiana.

COSA SUCCEDE IN QUESTO MESE

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Bambino di tre mesi

COME CRESCE IL TUO BAMBINO

Come cresce il tuo bambino

Il tuo piccolo non è più un neonato

Intorno al terzo mese il tuo bambino non è più un essere imprevedibile. Ha superato la fase di adattamento che comporta il passaggio dalla vita tranquilla nel pancione della mamma alla vita extra-uterina. È ora un individuo, che inizia a manifestare i suoi gusti, le sue preferenze e caratteristiche particolari. I suoi progressi in campo motorio sono notevoli. Non c'è più bisogno di sostenergli il capo quando è in braccio. Da prono, riesce a sollevare il capo e il torace tenendosi sulle braccia. Si spinge con le gambe quando lo tenete in posizione eretta. Non tiene più le mani chiuse a pugno: le apre e le chiude per afferrare tutto ciò che gli capita sotto mano (capelli della mamma compresi!).

E all'improvviso, ecco le mani!

In questo periodo, il bambino fa una scoperta davvero interessante: le sue manine. Passa molto tempo ad osservarle, le usa come strumento per conoscere il suo viso e il suo corpo, impara ad usarle in modo sempre più efficace per afferrare oggetti. Impara anche a mettersi le mani in bocca intenzionalmente e a succhiarle, per trarne sensazioni piacevoli, come quando è allattato.

CRESCERE INSIEME

Crescere insieme

Una routine di coppia

Il terzo mese corrisponde a un momento di passaggio, sia per il bambino, sia per la mamma che se ne prende cura. I ritmi del bambino non sono più quelli del neonato, scanditi unicamente da sonno e fame, a volte senza una precisa distinzione tra giorno e notte. Ora il piccolo inizia (lentamente e con molte differenze da bambino a bambino) ad acquisire alcune “abitudini”: concentra la maggior parte delle ore di sonno durante la notte. Durante il giorno alterna frequenti sonnellini a momenti di veglia, in cui è molto vigile e desidera essere intrattenuto. È questo il momento giusto per iniziare a provare, senza stress e senza forzature, ad introdurre un po' di regolarità nelle azioni quotidiane: la passeggiata all'aperto, il momento di gioco pomeridiano, il bagnetto, i riti della buonanotte. Questo mix di metodicità e regolarità di vita da un lato e di flessibilità alle sue esigenze e stimolo dall'altro, aiuteranno il bambino ad acquisire un rassicurante senso di ordine del mondo e a sviluppare la capacità di prevedere ed anticipare gli eventi.

Sicurezza: con il senno del prima

Con l'acquisizione di nuove capacità motorie, crescono i pericoli: anche l'attenzione dei genitori deve crescere proporzionalmente. Per evitare il rischio di cadute accidentali, è fondamentale non lasciare mai incustodito il piccolo (neppure per pochi secondi!) su una superficie da cui potrebbe cadere, come il fasciatoio o il letto: i suoi movimenti sono imprevedibili. Prestate anche la massima attenzione agli oggetti che sono a portata di mano del bambino: pur non essendo ancora in grado di coordinare con precisione i movimenti, potrebbe afferrarli e portarli alla bocca.

L'agenda della salute

L'AGENDA DELLA SALUTE

La vaccinazione esavalente

A partire dal 61° giorno di vita è prevista la prima somministrazione della vaccinazione esavalente contro difterite, tetano, pertosse, poliomelite, Haemophilus influenzae di tipo b ed epatite B. La vaccinazione è obbligatoria e gratuita. Se ne raccomanda l'esecuzione il prima possibile per fornire una protezione rapida al piccolo, soprattutto nei confronti della pertosse, la cui gravità è tanto maggiore quanto più precocemente è contratta.

La vaccinazione anti-pneumococco

In concomitanza con l'esavalente è possibile eseguire la prima dose della vaccinazione antipneumococco, raccomandata e gratuita.

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Cresce più lentamente

Mediamente a tre mesi la crescita rimane sopra i 120 grammi a settimana, ma le pesate settimanali possono iniziare a decrescere nel tempo e a oscillare di molto. Poiché il piccolo si scarica e fa pipì in quantità sempre maggiore, possono alternarsi pesate settimanali maggiori di 200 grammi a pesate inferiori ai 100 grammi. Se il bambino è sereno, sta bene, si scarica e fa pipì normalmente, non occorre preoccuparsi se per una settimana cresce meno del previsto. Aspettate la settimana successiva: se la crescita si confermerà rallentata, sentite il parere del pediatra.

Poppate laboriose

Poiché l'interesse del bambino per l'ambiente circostante cresce sempre più, la poppata al seno o al biberon può diventare un po' più laboriosa: si attacca e ciuccia per un po', ma è sufficiente un rumore, o la presenza di qualcuno nella stanza, per farlo distrarre e interrompere la suzione (e, se allattato al seno, magari proprio mentre il latte stava arrivando in quantità...). Se il piccolo è un gran curiosone, meglio appartarsi per la poppata in un luogo tranquillo.

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Uffa, il raffreddore!

I bambini nel primo anno di vita hanno spesso il naso chiuso e colante, a volte anche con tosse e mal di gola: è il raffreddore, una infezione virale frequente che disturba molto i bambini, perché rende più difficile le poppate e il sonno. I piccoli sono particolarmente esposti, perché il loro sistema immunitario è ancora immaturo e molto reattivo: appena entra in contatto con un germe, si attiva per “allenarsi” a combattere. Cosa fare? Poiché non esistono cure per il raffreddore, si può cercare di alleviare i sintomi ed evitare complicanze da ristagno di muco infetto (come l'otite) eseguendo una regolare e accurata pulizia del nasino con soluzione fisiologica e successiva aspirazione del muco con un aspiratore nasale.

Le indicazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra i professionisti della salute e il lettore. Le tappe di sviluppo del bambino da 0 a 12 mesi descritte sono puramente indicative: ogni bambino segue ritmi di sviluppo propri. E' pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico pediatra e/o specialista.