Benvenuta nella settima settimana di vita del tuo bambino.

Inizia a definirsi il ritmo circadiano (forse): il tuo bambino è un'allodola o un gufetto?

In questo articolo

  • Cosa succede in questa settimana
  • Come cresce il tuo bambino
  • Crescere insieme
  • L'agenda della salute
    • L'ecografia delle anche
    • L'ecografia delle anche
  • Scopri anche
  • Tips & Tricks

Cosa succede in questa settimana

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Come cresce il tuo bambino

Come cresce il tuo bambino

Sempre più forte e...

Verso la fine del secondo mese, la presa della mano diventa più salda: se gli porgi un oggetto, ad esempio un sonaglino, il tuo bambino è in grado di tenerlo in mano. Da supino è in grado di portare le mani alla bocca. Non è tuttavia in grado di afferrare autonomamente gli oggetti, perché non possiede ancora la coordinazione oculo-manuale. Anche il controllo dei movimenti è ancora approssimativo. Il piccolo inizia a fare dei buffi movimenti con le braccia nell'aria: sono i primi tentativi di raggiungere gli oggetti, soprattutto se sono posti sopra la sua testa.

...sempre più loquace!

In risposta alle parole degli adulti il piccolo inizia a emettere suoni gutturali o gorgheggi: sono i primi tentativi di comunicare in forma verbale. Incoraggiateli, impegnandovi in una conversazione fatta di suoni, parole, sguardi e affetto.

Crescere insieme

Crescere insieme

Le fontanelle: ma quando si chiudono?

Le fontanelle sono un tessuto molle e fibroso, ma molto resistente, posto tra le ossa del cranio. Consentono al cranio di essere modellabile per passare nel canale del parto alla nascita e crescere poi rapidamente nel primo anno di vita. A partire dalla seconda metà del secondo mese, inizia il processo di chiusura della fontanella posteriore, che terminerà intorno alla fine del terzo mese. Quella anteriore invece sarà visibile ancora per un po', poiché la chiusura inizia intorno ai 6 mesi per concludersi verso i 18 mesi. È il pediatra in occasione delle visite periodiche a verificare che la chiusura delle fontanelle proceda regolarmente. I genitori devono semplicemente avere cura di toccare questa parte con particolare delicatezza e di segnalare al pediatra se la fontanella appare infossata o bombata.

Ritmo circadiano: allodola o gufetto?

I primi mesi di vita sono quelli in cui il bambino definisce il proprio ritmo circadiano (dal latino circa diem, attorno al giorno): è un ciclo che si ripete ogni 24 ore, nel quale alcuni processi fisiologici, come il sonno, si ripetono con regolarità. Intorno alla fine del secondo mese i bambini iniziano ad essere più vigili e reattivi durante il giorno e a concentrare le ore di sonno (pur con alcuni, o molti, risvegli) durante la notte. È anche il momento in cui alcuni bambini iniziano a rivelare la loro natura: ci sono brevi-dormitori, cui bastano 14 ore di sonno al giorno, e lungodormitori che invece dormono da 18 a 20 ore al giorno. E poi ci sono le allodole, che si addormentano presto la sera e si svegliano presto il mattino, e i gufetti, che fanno le ore piccole la sera e poi dormono fino a tardi il mattino. E poi... ci sono i bambini che non hanno alcuna regolarità nel ritmo sonno/veglia! Sono tutte situazioni normali per l'età.

L'agenda della salute

Agenda della salute

L'ecografia delle anche

Tra il secondo e il terzo mese di vita è prevista l'ecografia neonatale delle anche. Si tratta di un esame innocuo e del tutto indolore per il piccolo, eseguito con la tecnica degli ultrasuoni, in tutto simile a quella utilizzata per valutare la crescita del feto nel grembo materno durante la gravidanza. L'ecografia permette uno studio molto approfondito dell'articolazione dell'anca e consente di individuare precocemente eventuali anomalie come la displasia o la lussazione dell'anca e, nel caso, di iniziare per tempo le terapie correttive, con ottimi risultati.

Scopri anche

Scopri anche

Vitamina D: molte proprietà in poche gocce

Le vitamine sono indispensabili per la nostra salute. Il corpo non le produce in modo autonomo e devono quindi essere assunte con l'alimentazione. Fa eccezione la vitamina D, fondamentale per la corretta mineralizzazione di ossa e denti e lo sviluppo del sistema immunitario, che viene prodotta da una sostanza presente nella pelle e attivata dall'esposizione alla luce del sole. Nei primi 18 mesi di vita, la vitamina D viene somministrata ai bambini per bocca, in comode gocce, per evitare il rischio di carenze. È comunque importante che i piccoli stiano regolarmente all'aperto e siano esposti alla luce: ricordate però che l'esposizione diretta ai raggi solari senza protezione è molto dannosa e va assolutamente evitata.

Le sfumature delle feci del lattante

Le feci dicono molto sulla salute del bambino e non è sempre facile capire quando sono normali o quando invece segnalano un problema di salute. I bambini allattati esclusivamente al seno hanno feci morbide, cremose o semi-liquide, di colore giallo o leggermente verdognolo. I bimbi allattati con latte in formula hanno feci più pastose, di varie sfumature di marrone. Il cambio del pannolino è l'occasione per verificare che le feci abbiano l'aspetto che ormai avete imparato a conoscere. Approfittatene per un “controllo di qualità”: se notate che le feci hanno caratteristiche molto diverse dal solito, in particolare se contengono muco o sangue, meglio rivolgersi al pediatra. Se invece sono... verdi, nessun problema: significa che sono restate nel tratto terminale dell'intestino o nel pannolino per un tempo sufficiente ad ossidarsi con l'aria.

Tips & Tricks

Sta bene? Allora misuriamo la temperatura!

Potrà sembrare strano, ma misurare la temperatura se il bambino sta bene può essere utile: consente infatti di sapere qual è la temperatura “basale” (ovvero la temperatura del corpo a riposo, lontano dai pasti, generalmente intorno ai 37°) che varia da bambino a bambino e può talora essere stabilmente un po' più alta della norma. Ricordate però che tanto più il bambino è piccolo, quanto più la sua temperatura è instabile: può innalzarsi con il pianto, dopo i pasti, se è agitato o se fa caldo o, viceversa, abbassarsi se fa freddo. Occorrerà quindi fare più di una misurazione per ottenere un valore attendibile. Conoscere la temperatura basale consentirà di avere un riferimento su cui regolarsi quando il bimbo si ammalerà e capire “quanta febbre ha”.

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  • Crescere insieme
  • L'agenda della salute
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