Gelosia tra fratelli: come comportarsi.

A cura della psicologa Dott. Antonella Sagone

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Una delle preoccupazioni dei genitori, quando i bambini sono più d’uno, è non fare privilegi e trattare sempre tutti equamente, dosando allo stesso modo attenzioni, regali, tempo e porzioni nel piatto per non creare gelosie tra fratelli. Questa necessità è più evidente specialmente se i bambini sono quasi coetanei ed entrambi dello stesso sesso: ecco allora che i confronti scattano con facilità, facendo scoppiare discussioni anche per piccole cose.

Il fatto che i bambini si “misurino” fra di loro, e che allo stesso modo misurino le attenzioni che i fratelli ricevono dai genitori, è un fenomeno piuttosto naturale; per quanto la mamma e il papà possano essere presenti e disponibili, capitano sempre quei momenti in cui prendersi cura di uno significa chiedere all’altro di avere pazienza e aspettare il suo turno. Questo fa scattare a volte una competizione che, fino a che si mantiene entro certi limiti, è salutare, perché permette ai bambini di imparare e sperimentare modi per confrontarsi, negoziare e trovare soluzioni creative ai conflitti.

Ma come devono regolarsi i genitori per ridurre al minimo le occasioni conflittuali? A volte si dedica un’attenzione estrema a far sì che ciascun bambino riceva esattamente la “stessa quantità” di ogni cosa: dal cibo, ai regali (lo stesso giocattolo, lo stesso abbigliamento), alle concessioni (se si dà a un bambino il permesso di guardare la TV, poi anche l’altro ne avrà diritto).

Questa strategia a volte può avere dei vantaggi, ma occorre fare attenzione a non rimanerci, genitori e figli, intrappolati dentro. Infatti, dare “esattamente lo stesso” ai propri figli è un’utopia: e i bambini sono bravissimi a prendere nota e contestare anche il grammo o il minuto di disparità nel trattamento dell’uno e dell’altro. Inoltre, dare esattamente la stessa cosa a tutti può, nonostante le apparenze, non essere il modo migliore per bilanciare i bisogni di ognuno, e può succedere che nonostante entrambi i fratelli abbiano ricevuto lo stesso tempo, gli stessi regali, lo stesso cibo, alla fine ciascuno sia insoddisfatto. Perché succede?

Ogni individuo è diverso; ogni figlio ha i suoi differenti bisogni, ritmi, modalità di reazione. Ciascuno si sentirà felice o a disagio in situazioni diverse. Questo naturale divario va accettato, e forse è più salutare (e più semplice per i genitori) chiarire da subito che non sempre ciascuno avrà lo stesso trattamento o lo stesso approccio, ma che i genitori faranno di tutto per ascoltare veramente quali sono le necessità di ciascun figlio e venir loro incontro nel migliore dei modi, anche se in modo diverso. Meglio che ogni bambino riceva il giocattolo che veramente desiderava; meglio che a ciascuno si dedichi il tempo necessario, anche se questo può significare un minuto per un figlio e un’ora per un altro. Se i genitori saranno aperti ad ascoltare veramente i bisogni dei loro bambini, ognuno nella sua unicità, questo significherà molto per loro, e avere “proprio la stessa cosa” diventerà meno importante, nel momento in cui si sentiranno comunque ascoltati e rispettati.

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