Non più figlio unico

A cura della psicologa Dott.ssa Antonella Sagone

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Tempo di lettura 3 min

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L’arrivo di un fratello o una sorella può cambiare gli equilibri famigliari e sconvolgere le abitudini del primogenito.

Di nuovo mamma e papà sono in attesa di un bambino. Ma come preparare il proprio figlio all'arrivo del nuovo bimbo? La sua reazione può essere emotivamente intensa, di rifiuto aperto, oppure esprimere in modo nascosto l'ansia del cambiamento in arrivo attraverso comportamenti aggressivi, richiesta di attenzioni, o infine il primogenito può attraversare una fase regressiva in cui si comporta come se fosse molto più piccolo della sua età. Altre volte la reazione del "grande" può essere più che tiepida, e deludere un po' le aspettative dei suoi genitori, che magari hanno programmato un altro bambino proprio per "dargli compagnia". Insomma, il fantasma della gelosia è in agguato e mamma e papà farebbero di tutto per prevenire reazioni negative verso il fratellino.

Tuttavia, la gelosia sono una componente normale dell'adattamento che il bambino deve compiere quando da figlio unico si trasforma in fratello o sorella maggiore. Da cosa è alimentata la gelosia, se non dal bisogno di sapere di essere sempre amato e di non restare solo in una famiglia nella quale improvvisamente tutti gli occhi si volgono in un'altra direzione? E allora, anche la risposta sarà in un certo senso semplice: continuare ad essere presenti e amorevoli come sempre, accettando i sentimenti legittimi del proprio bambino.

Quando il bebè sarà nato, i genitori dovranno in parte improvvisare, regolandosi giorno per giorno sulle reazioni del loro primogenito. Però, per il momento, mentre il nuovo bimbo è solo in viaggio, come preparare il grande al fatto che diventerà "fratello" di un altro bambino? E quando informarlo della novità?

I bambini piccoli, ricordiamolo, non hanno un senso del tempo uguale al nostro. Per loro un'ora può essere lunga quanto un giorno, e un mese può essere eterno. Se i genitori decidono di dare la notizia al proprio figlio sin dall'inizio, devono prepararsi al fatto che il giorno dopo aver ricevuto la notizia si sentiranno già chiedere perché il fratellino non è ancora nato.

Secondo l'età, la comprensione sarà differente, e se il bambino di qualche anno potrà fare domande e progetti molto circostanziati, non è mai comunque troppo presto per parlare, con semplicità, dell'evento atteso anche al bambino piccolo che ancora non comunica verbalmente. Quando comincia a vedersi il "pancione" sarà più facile raccontare al bimbo la storia del fratellino o della sorellina che cresce al sicuro nel suo nido. Frequentare altre famiglie con un neonato, permettere al bambino "grande" di cominciare a tenerlo in braccio e accudirlo, può essere un modo prezioso per consentirgli di fare pratica e crearsi delle aspettative realistiche verso il nuovo arrivato; e anche i genitori potranno non solo imparare a valutare e gestire i modi, a volte forse impacciati o irruenti, con i quali il loro bambino si avvicinerà al neonato, ma anche prendere coscienza delle loro stesse aspettative ed emozioni e imparare a gestirle con serenità.