Dal pediatra, senza timore - così passa la bua

A cura della psicologa Dott.ssa Antonella Sagone

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Quando il bambino è ammalato, oppure anche quando sta bene ma è giunto il momento della visita di controllo, come accompagnarlo dal pediatra in modo che questo evento divenga un appuntamento sereno, e non carico di paura o negatività? La visita dal pediatra è per il bambino difficile da comprendere nel suo significato. Egli vive nel presente, e non afferra facilmente il senso di pratiche finalizzate al suo benessere futuro. La visita dal pediatra può turbare il bambino anche perché richiede al medico di invadere lo “spazio corporeo” personale. Il bambino deve spogliarsi, il medico ascolta i “rumori” del suo corpo, lo guarda in bocca. Molto dipende dall’approccio amichevole del pediatra, che in genere sa come rendere interessante la visita, incuriosendo il bambino con i suoi “attrezzi”: lo stetoscopio, la bilancia, l’apparecchio per la pressione. Tuttavia è anche importante che i genitori stessi non trasmettano ansia, e abituino il bambino fin dall’inizio a considerare normale la visita pediatrica, permettendo che il bambino faccia la conoscenza del medico fin da piccolissimo e possa imparare a capire che la visita medica è un’esperienza da affrontare serenamente. Bisogna tenere conto del fatto che comunque alcune procedure mediche possono essere fastidiose, oppure a volte il bambino sta già male e la visita medica lo disturba ancora di più. La tentazione dei genitori può essere quella di negare, minimizzare: «Stai tranquillo, il dottore non ti farà nulla», «Non sentirai alcun male». È difficile vedere il proprio bambino piangere spaventato, senza capire perché mamma e papà permettano a quel signore in camice bianco di “strapazzarlo”, tirargli giù la lingua con un pezzetto di legno, mettergli un termometro nell’orecchio o, peggio, bucarlo con un ago. Tuttavia, un atteggiamento onesto, anche se può suscitare reazioni avverse nell’immediato, è comunque più adeguato a favorire nel bambino la comprensione di quanto avviene durante la visita, e permettergli di costruire la fiducia nel medico che si prende cura di lui. SI teme soprattutto ciò che non si comprende; quindi ogni spiegazione semplice di ciò che avviene durante la visita può aiutare il piccolo ad accettare le procedure. Se prova dolore o fastidio, il maggior conforto il bambino lo riceverà se i genitori non negheranno la sensazione spiacevole, ma la accetteranno e commenteranno per lui, accogliendo anche lo spavento e il pianto con comprensione e con le coccole. «Questo fa male, lo so». «Non volevi che ti misurasse la temperatura». Un atteggiamento compassionevole ma calmo aiuterà il bambino a superare i piccoli traumi di una vaccinazione o di una medicazione e a percepire, al di là delle parole, che i genitori e il medico si prendono cura di lui, comprendono i suoi sentimenti e sono fiduciosi che tutto vada bene. Così il bambino potrà imparare per esperienza che il pediatra è un amico che lo aiuta a mantenere la salute e a ritrovarla in fretta quando ha “la bua”.